Mesnil-Amelot : online i primi progetti per il futuro centro di detenzione (CRA, il CPR francese)

Dopo un primo bando di gara non andato a buon fine, il governo non ha rinunciato all’idea di costruire un nuovo centro di detenzione a Mesnil Amelot. Il 1° settembre 2023 si è chiusa una nuova gara d’appalto per la designazione di un promotore, in sostanza una società che si occuperà della costruzione di questo nuovo CRA (elaborazione del programma tecnico, selezione dell’impresa o delle imprese incaricate del futuro appalto di costruzione, ecc. Il nome di questo sviluppatore non è ancora noto, ma il file che è stato messo online su https://www.marches-publics.gouv.fr/ fornisce già molte informazioni su come sarà questo nuovo CRA.

Lo studio di fattibilità, intitolato « Ministero dell’Interno », è stato realizzato con l’aiuto di A2MO. Questo promotore, che ha partecipato all’installazione della Legione Straniera nel campo militare del Larzac o ha collaborato con il Ministero dell’Interno per la costruzione di nuove stazioni di polizia, è presente in una moltitudine di città (Lione, Parigi, Marsiglia, ecc.).

Cosa impariamo da queste centinaia di pagine di documenti ?

– Il nuovo CRA è previsto su parte del sito dell’ex CRA n°1 di Mesnil Amelot (in funzione dal 1995 al 2011, situato al numero 1 di rue Périchet), proprio di fronte alle piste dell’aeroporto Charles de Gaulle. Il sito è attualmente occupato dalla PAF (la polizia di frontiera francese) e da Vigipirate (il corrispettivo di « strade sicure »). La PAF rimarrà, ma il personale di Vigipirate se ne andrà e gli edifici saranno demoliti per far posto al nuovo centro di detenzione. Il costo stimato dei lavori è di 15 milioni di euro.

– Il nuovo CRA avrà 64 posti: due blocchi da 32 posti, ciascuno composto da 16 « stanze » da due posti.

– I blocchi di detenzione saranno organizzati attorno a un cortile interno di soli 150 m2 . Questo sarà dotato di una facciata liscia senza supporti e sporgenze per « evitare i rischi di arrampicata » con « l’integrazione di un tetto in rete metallica ». In breve, una gabbia …

– I blocchi di detenzione saranno al piano terra, mentre il primo piano ospiterà vari uffici e stanze della PAF, tra cui la sala di videosorveglianza, con vista diretta sui detenuti.

– Il delirio securitario si spinge molto in là e prevede un « sistema di rilevamento delle intrusioni perimetrali e sui blocchi di stanze tramite infrarossi e iperfrequenza », oltre alla videosorveglianza. È prevista anche una « passerella », costituita da 2 linee di recinzione rigida alte 2,5 m, distanziate di circa 2 m l’una dall’altra ed « estremamente resistenti ».

– Personale di polizia:
2 brigate diurne di 30 agenti (6.30-17.30 e 8.30-19.30) + 10 addetti (capo del CRA, vice, anagrafe, logistica, …)
2 turni notturni di 11 agenti (19.30-6.30).

Quando?

Il documento fa riferimento all’inizio dei lavori del costruttore nel settembre 2023. L’elaborazione del programma tecnico e la selezione dei box dovrebbero richiedere 9 settimane. Vengono citate diverse date, con l’inizio dei lavori nel 2025 e una durata prevista di 2 anni.

Logicamente, nelle prossime settimane/mesi dovremmo conoscere meglio il nome del costruttore e delle altre imprese che collaboreranno alla costruzione di questo nuovo luogo di reclusione. Vi terremo informati, naturalmente, e presto proporremo un momento di organizzazione contro questo progetto di costruzione 🙂